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Piano Transizione e Credito di Imposta 5.0 fino al 45% – le novità

transizione 5.0

Piano Transizione e Nuovo Credito di Imposta 5.0 fino al 45% - le novità

Il Credito di imposta previsto dal nuovo Piano Transizione 5.0 sostiene le imprese verso il processo di sostenibilità ed innovazione.

Al nuovo Piano Transizione 5.0 sono stati assegnati complessivamente 6,3 miliardi di € provenienti da risorse del PNRR. 

Il Decreto ha subito diversi aggiornamenti. Le informazioni riportate fanno riferimento alle caratteristiche presenti nel testo definitivo del decreto legge 2 marzo 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il testo dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni.

Quali sono le novità del  credito 5.0?

Il Credito di imposta del Piano Transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione rispetto ai noti crediti di imposta previsti dal Piano Transizione 4.0, presentando le seguenti novità:

  • Beneficio subordinato alla conformità dei requisiti del piano Transizione 4.0 ed al conseguimento di risultati di efficienza energetica;
  • Aliquote maggiori, crescenti in base al livello di risparmio energetico;
  • Massimale di spesa più elevato, dagli attuali 20 a 50 milioni di €;
  • Necessaria una certificazione ex ante e una ex post.

Quali sono gli investimenti ammissibili?

Il credito di imposta è riconosciuto per le imprese di qualsiasi dimensione che sostengano spese tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 relative a:

1.acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0

Tra i beni immateriali 4.0 ammissibili rientrano anche:

a) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per il monitoraggio e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o per  la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);

b) i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

I beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

2.acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (escluse biomasse)

Rientrano tra le spese ammissibili i pannelli prodotti negli Stati membri dell’Unione Europea con efficienza pari ad almeno il 21,5%. E’ prevista una maggiorazione del 120% e 140% del costo dell’intero impianto fotovoltaico nei casi specifici previsti dal decreto.

3.spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde

La formazione deve essere erogata da soggetti esterni individuati con decreto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Tali spese sono ammesse nel limite del 10% degli investimenti effettuati in beni strumentali, fino ad un importo massimo di 300.000 €. 

I soggetti beneficiari possono aderire al nuovo credito di imposta solo nel caso in cui rispettino i requisiti previsti dal Piano Transizione 4.0. In aggiunta, dovranno dimostrare il conseguimento di una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% dell’impresa, oppure del 5% del processo produttivo.

Coloro i quali non otterranno un risparmio energetico, possono quindi beneficiare delle sole aliquote del Piano Transizione 4.0 per gli investimenti fino al periodo d’imposta dell’anno 2025.

Quali sono le aliquote del credito di imposta?

Il credito di imposta prevede aliquote crescenti in base al livello di efficienza energetica conseguito e l’importo di investimento:

credito imposta 5.0

Il risparmio energetico viene calcolato su base annuale, rispetto ai consumi dell’esercizio precedente all’avvio degli investimenti ed al netto di variazioni di volumi produttivi e di condizioni esterne che possano influire sul consumo energetico. Per le imprese di nuova costituzione si fa riferimento ai consumi medi annui rispetto ad uno scenario controfattuale.

Certificazione e fruizione del credito 5.0

Il risparmio energetico atteso e, successivamente conseguito, sarà attestato mediante una certificazione ex-ante ed una certificazione ex-post redatta da parte di un EGE o una ESCO. Resta obbligatoria anche l’attestazione dell’avvenuta interconnessione del bene materiale e immateriale 4.0 al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Le piccole e medie imprese potranno beneficiare di un ulteriore credito d’imposta per tali spese  fino ad un massimo di 10.000 € per impresa.

La fruizione del credito è automatica.

Oltre alla certificazione ex ante le imprese devono presentare al GSE anche una comunicazione ex ante con la descrizione del progetto di investimento ed il costo.

Il GSE verifica la completezza della documentazione e se ci sono risorse disponibili, il credito risulta “prenotato”.

Al termine dell’investimento l’impresa invia al GSE una comunicazione di completamento dell’investimento corredata dalla certificazione ex post. A questo punto il GSE trasmette all’Agenzia delle Entrate le imprese e il credito d’imposta definitivo.

Il credito d’imposta 5.0 è utilizzabile in compensazione, e sarà fruibile trascorsi 5 giorni dalla trasmissione del GSE all’Agenzia delle Entrate dei dati definitivi entro il 31 dicembre 2025. Nel caso in cui l’azienda non abbia capienza per fruire dell’intero credito 5.0, può riportare in avanti e utilizzare in cinque quote annuali di pari importo l’ammontare non ancora utilizzato.

Per rendere la misura completa, si attende la pubblicazione di un decreto attuativo emanato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge (entro il 1° aprile 2024).

Leggi di più sugli interventi legati alla Transizione 5.0 sul sito di Italiadomani.

Aggiornato al 06.03.24

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