In questo articolo potrai scoprire le caratteristiche del nuovo Piano Industria 5.0 e del credito d’imposta per gli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità della tua impresa.
La Transizione 5.0 rappresenta l’evoluzione del Piano Transizione 4.0 per le imprese. L’attenzione ritorna dalla macchina all’aspetto umano, inteso come collaborazione uomo-macchina. Inoltre, si da maggiore risalto alla sostenibilità, integrando soluzioni di efficienza energetica con interventi legati alle energie rinnovabili ed all’economia circolare.
Dunque, la Transizione 5.0 può essere intesa come la quinta rivoluzione industriale: le imprese innovative sono chiamate ad investire in tali ambiti, rinnovando i lori modelli di business in ottica sostenibile e digitale.
Vista l’importanza del nuovo concetto di Industria 5.0, le imprese avranno la possibilità di beneficiare di una serie di incentivi che permetteranno di recuperare parte delle spese sostenute, agevolando la transizione 5.0.
>>Scopri di più sull’Industria 5.0 nell’articolo di Innovation Post.
Il Piano transizione 5.0 è un programma finanziato con fondi derivanti dal PNRR e dal RepowerEU, introdotto con il Decreto di Revisione del PNRR italiano, convertito in legge e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2024. Ha l’obiettivo di sostenere la transizione 5.0 delle imprese attraverso la concessione di un credito di imposta.
✔️Beneficio subordinato alla conformità dei requisiti del piano Transizione 4.0 ed al conseguimento di risultati di efficienza energetica
✔️Aliquote maggiori, crescenti in base al livello di risparmio energetico
✔️Massimale di spesa più elevato, dagli attuali 20 a 50 milioni di €.
✔️Necessaria una certificazione ex ante e una ex post
Il credito di imposta previsto dal Piano Transizione 5.0 si rivolge a tutte le imprese che sostengono, tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025, spese relative all’acquisto di:
Beni strumentali materiali o immateriali 4.0
I beni strumentali materiali e immateriali devono essere quelli previsti dagli allegati A e B del piano Transizione 4.0 (Legge 232/2016) e che siano interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Inoltre, in linea con le nuove priorità dell’Industria 5.0, i beni utilizzati nel progetto di innovazione devono conseguire alternativamente:
L’allegato B (beni immateriali 4.0) è inoltre esteso a:
Le nove aliquote si differenziano a seconda della classe di efficienza ottenuta e dall’ammontare dell’investimento:
>>Leggi l’articolo dedicato al Credito di imposta 5.0 e scopri tutte le informazioni necessarie per ottenere il beneficio.
Il soggetto beneficiario deve fornire al GSE una certificazione ex-ante che attesti il la riduzione dei consumi energetici conseguibili ed una comunicazione ex ante che descriva il progetto ed i costi di investimento. relativi alla riduzione del consumo di energia del progetto attesi attraverso un valutatore indipendente. Al termine dell’investimento l’impresa invia al GSE una comunicazione di completamento dell’investimento corredata dalla certificazione ex post a conferma di quanto previsto nella certificazione ex-ante.
Per le sole piccole e medie imprese, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono agevolabili per un importo non superiore a 10.000 €.
Il credito è utilizzabile in compensazione in F24 ed è fruibile trascorsi 5 giorni dalla trasmissione del GSE dei dati definitivi all’Agenzia delle Entrate, comunque entro il 31 dicembre 2025.
Si attende la pubblicazione del decreto attuativo nonché una circolare operativa che fornirà le linee guida per imprese e certificatori.
Aggiornato al 18.07.24
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